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interpretariato simultaneo medico

L’interpretariato simultaneo in ambito medico è una delle discipline più complesse e delicate del settore linguistico. L’interprete non è solo un tramite tra due lingue, ma anche tra due responsabilità: da un lato quella del medico, che ha bisogno di trasmettere informazioni precise; dall’altro quella del paziente, che merita di essere compreso, rassicurato e curato.

Per questo motivo, è indispensabile avere una solida padronanza del lessico medico di base. Questa conoscenza deve essere presente sia in lingua madre che nella lingua target. In ambito sanitario, ogni parola può cambiare il corso di una diagnosi o influenzare una terapia. Ed è proprio qui che si nascondono i rischi maggiori.


Interpretariato simultaneo medico, I sintomi: parole semplici, ma attenzione alle sfumature

Tra i concetti fondamentali troviamo i sintomi. Alcuni esempi sono: dolore (“pain”), nausea (“nausea”), febbre (“fever”), capogiri (“dizziness”), formicolii (“tingling”), gonfiore (“swelling”). Sembrano termini facili da ricordare. Tuttavia, in un contesto di interpretariato simultaneo medico ad alta tensione emotiva e con ritmi rapidi, può bastare poco per confonderli.

Ad esempio, “nausea” non va confusa con “nauseated”, che significa “che prova nausea” e non “vomito”. Oppure “dizziness” e “vertigo” possono sembrare sinonimi, ma in inglese clinico vertigo implica spesso un disturbo neurologico più specifico.

Un interprete ci ha raccontato di aver tradotto “Il paziente ha vertigini” con “The patient is having vertigo”. Il medico, fraintendendo la gravità, ha reagito con allarme.


Anatomia e organi: parole da non sbagliare

Anche il lessico anatomico richiede attenzione. Parti del corpo come cuore (“heart”), fegato (“liver”), intestino (“intestine”), polmoni (“lungs”) e reni (“kidneys”) sono spesso nominate durante anamnesi o esami.

Tuttavia, capita spesso di confondere “intestine” con “stomach”, oppure di usare “colon” fuori contesto. Questo può generare ambiguità su tipo di esame o patologia.

Per fare un altro esempio pratico: un interprete alle prime armi ha tradotto “colite” come “colitis” senza precisare che si trattava di una forma lieve. Il medico ha quindi ipotizzato una malattia infiammatoria cronica dell’intestino, causando inutili approfondimenti.


Procedure mediche: attenzione ai falsi amici

Le procedure sono un altro terreno pieno di insidie. Alcuni termini da ricordare:

  • ecografia → ultrasound
  • radiografia → X-ray
  • prelievo → blood test
  • risonanza magnetica → MRI

A volte si commettono errori sottili ma significativi. In un caso, un’interprete ha tradotto “prelievo” con “withdrawal”. Tuttavia, in inglese medico, questo termine è usato per indicare l’astinenza da farmaci o sostanze. Il medico ha quindi chiesto al paziente se facesse uso di droghe, creando un momento imbarazzante.


Parole chiave e contesto: mai dare per scontato

Parole come diagnosi (“diagnosis”), terapia (“treatment”), farmaci (“medications”), allergia (“allergy”), effetti collaterali (“side effects”), contagio (“infection”) sono molto comuni.

Tuttavia, anche in questi casi, bisogna fare attenzione. Ad esempio, non tutte le infezioni sono contagiose. Tradurre “infezione” con “contagious” in modo generico può far pensare a un rischio di trasmissione errato e modificare le decisioni cliniche.


Conclusione: non solo tecnica, ma anche empatia

In definitiva, il lavoro dell’interprete medico simultaneo non è solo tecnico. È anche umano, empatico e culturale. Serve una preparazione continua, la capacità di affrontare imprevisti e di gestire accenti, interruzioni, sovrapposizioni.

Tuttavia, con una buona base linguistica, attenzione costante e un pizzico di esperienza, anche gli errori più comuni possono trasformarsi in occasioni di crescita professionale.

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